Salento: “la terra de lu mare, lu sole e lu vientu”. Così è definito il nostro tacco dello stivale, una delle aree naturali e culturalmente più belle del nostro paese. Cosa visitare in Salento in questo periodo? C’è solo l’imbarazzo della scelta.
Le località balneari del Salento in questi ultimi anni hanno visto l’afflusso di generose folle di turisti estimatrici dei colori turchesi e cristallini delle acque e della natura selvaggia di parte della costa salentina ionica.
Per non parlare degli agriturismi nei paesi e campagne interne che generalmente non sono distanti eccessivamente dal mare, ma che permettono di godersi una vacanza all’insegna del relax e della cultura gastronomica genuina dei prodotti di questa terra. Cosa visitare in Salento ora, ma anche tutto l’anno, se non ad esempio, i frantoi ipogei?
Se i paesi arabi detengono il primato dell’oro nero, il Salento detiene di certo quello dell’oro verde: le olive ed il buonissimo olio che se ne ricava da esse. Sono stimati, infatti, circa 25 milioni di alberi di ulivi nel solo Salento, cosa che nei secoli ha costituito la ricchezza dei popoli che vi abitavano e la costruzione e l’utilizzo di innumerevoli frantoi ipogei. Ipogei perché la lavorazione delle olive nei frantoi per ricavarne l’olio va fatta a temperature mai basse, ma costanti, intorno ai 18-20°C. Infatti l’olio si solidificherebbe intorno ai 6°.
I frantoi ipogei sono certamente interessanti a livello storico, e anche per la degustazione stessa dell’olio genuino di qualità prodotto nel Salento. Oggi diversi di questi secolari frantoi ipogei, già attivi in epoche lontanissime, sono stati ristrutturati ed aperti al pubblico. Di seguito alcuni esemplari imperdibili.
A Gallipoli, nel centro storico, si può ammirare il frantoio ipogeo di Palazzo Granafei, dove nei ben 200mq sotterranei, in una struttura interamente scavata a mano nella pietra locale, sono ancora ben visibili le tracce del passato. Tracce che testimoniano come già dall’inizio del XVI secolo, Gallipoli risultasse la maggiore piazza europea in tema di oli. Infatti si produceva un tipo di olio grasso che serviva ad illuminare tra le altre, grandi città in Europa come Londra, Parigi, Berlino, Vienna, Stoccolma, Oslo, Amsterdam, che usarono l’olio dei frantoi ipogei del Salento per illuminare le proprie strade cittadine fino alla fine del XIX secolo, fino all’arrivo dell’elettricità.
Un altro frantoio ipogeo da visitare in Salento è quello chiamato Caffa, ubicato a Vernole, risalente al 1500 e collocato sotto Piazza Vittorio Veneto, con i suoi torchi e le sue macine. Il Frantoio è stato recentemente recuperato ed è visitabile al suo interno, dove ancora oggi è possibile osservare la tecnica, i ritmi ed i metodi di lavorazione delle olive nel 1500.
Imperdibile è il frantoio ipogeo ubicato all’ingresso del centro storico di Sternatia, paese nell’entroterra della cosiddetta Grecìa Salentina. Esso è ad oggi l’unico frantoio utilizzabile facente parte di una rete composta da diciannove frantoi che un tempo erano collegati tra loro da camminamenti sotterranei. Tra gli altri frantoi ipogei visitabili troviamo anche quello di Specchia e quello di Calimera.
Infine, ma non meno suggestivo ed importante vi è quello presente a Melpignano, famosa per la Notte della Taranta, festival della pizzica Salentina. Questo è un favoloso esemplare del XVII sec. totalmente restaurato è visitabile nel centro del paese, in via Roma.
Cosa visitare in Salento in questo periodo non è di certo un problema, vista l’abbondanza storica, naturale, culturale e culinaria di questo bellissimo pezzo di Puglia e d’Italia.